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      A GIOVANNA NEPOMUCENA DI MONTOJA - HERMANNSTADT
     
      Vienna 20 Novembre 1750.
     
      Già l'ultima vostra lettera, gentilissima signora contessa, senza lasciar d'esser cortese si risente di quell'aria autorevole che inspira la maternità, sollevata finalmente in premio de' vostri gloriosi sudori ad un grado così venerabile; è lodevole, non che giusto, quel nuovo misurato contegno del quale sapete rivestire opportunamente questa meritata dignità. Voi, che donzella avete conosciuta la mia ammirazione e sposa il mio rispetto, or figuratevi madre la mia riverenza. Questa si aumenta a dismisura, quando considerando voi già benemerita della repubblica, e me tuttavia fra gl'inutili, veggo accrescersi di giorno in giorno quell'enorme distanza che ho sempre riconosciuta fra l'infinito vostro ed il circoscritto merito mio. Ma perché avrei dovuto affaticarmi a propagare in Parnaso la noiosa specie de' grilli e delle cicale? È già purtroppo infestato ogni paese da questi importuni e striduli insetti, che, se giungono pur qualche volta per miracolo a conciliare il sonno, riescono sempre egregiamente a rompere il capo. Onde, tutto ben pensato, non è men debitore il mondo alla mia costanza nel conservarmi sterile, che alla vostra attività nel dimostrarvi feconda. La felicità della prima impresa non vorrei che vi rendesse troppo nemica dell'ozio. Moderate, vi priego (quando per avventura accadesse), la vostra impazienza di consolarci troppo presto con nuove produzioni: siamo tutti avidissimi (è vero) di frutti così leggiadri; ma siamo tutti assai più solleciti della conservazione della pianta.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Novembre Parnaso