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      Se ciò è vero, come non dubito, mi rallegro più con me che con voi che abbiano avuto qualche effetto le vive mie affettuose premure, e mi auguro più frequenti somiglianti occasioni di consolarmi. Addio. Amatemi, ch'io sono costantemente il vostro.
     
     
     
      442
     
      A Tommaso Filipponi - Torino
     
      Vienna 24 Dicembre 1750.
     
      La tardanza della mia risposta alla carissima vostra è nata dall'attendere il ritratto, la brevità dall'esser oggi vigilia di Natale onde gli ufficii attivi e passivi assorbiscono tutta la giornata.
      Vi mando in dono un mio ritratto in cera, eccellentissimo: un altro in picciolo, che per la terza volta ho fatto dipingere ed è finalmente assai riuscito, è in mano del pigrissimo intagliatore; quando sarà finito ne avrete ancora una stampa. Addio. Scrivo in compagnia, onde non posso tirare innanzi. Amatemi, conservatevi, riverite la sacerdotessa e credetemi.
     
     
     
      443
     
      A LUIGI BERNARDO SALVONI - PIACENZA
     
      Vienna 24 Dicembre 1750.
     
      Alla vostra lettera apologetica del 23 dello scorso novembre non ho altro che rispondere, se non che rendervi grazie della premura che avete di giustificarvi, premura che suppone l'altra di conservarvi un buon amico, che ve ne rende il dovuto contraccambio.
      Fra le vostre difese voi lasciate correre per altro un'accusa, ed è il poco conto che credete ch'io faccia dell'esatta correzione della vostra edizione. È dovere che anch'io mi difenda. In primo luogo questo pregio non m'era noto, né poteva essermi prima d'aver un esemplare. In secondo luogo dopo averlo avuto, una casualità mi ha fatto concepire opinione poco vantaggiosa anche della correzione.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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