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      Ma forse appunto per questo le ho esperimentate cortesi. La perdita d'un seguace, benché poco gradito, dispiace a tutte le belle, e per evitare un tal disonore mettono per lo più a sbaraglio tutti i tesori delle loro grazie allettatrici; ma, sia per qualunque motivo, io son contento di loro, e non voglio andarmi beccando il cervello per esserlo meno. Voi mi direte se ho ragione quando mi sarà permesso di farvi giudice del lavoro. Dovea servire in Presburgo nel tempo della Dieta per procurar le dovute ammirazioni alla canora e drammatica facoltà di alcune dame e cavalieri. La barca correva a piene vele quando in un tratto si è inaspettatamente arenata. Non so quale inciampo la renda immobile, e non ho interesse né voglia d'investigarlo.
      Tutti i miei ritratti, che si trovano in fronte delle varie impressioni degli scritti miei, sono satire sanguinose. Per evitare quanto è possibile questa profanazione delle mie bellezze, ne ho fatto intagliare uno in picciola forma da poter mandar per la posta a diversi stampatori che minacciavano di mettermi di nuovo alla berlina in effigie. Eccovene alcune copie per provarvi ch'io son vostro anche in imagine. Ne mando nel tempo medesimo alla degnissima figlia, ma senza mia lettera, affinché se mai si mettesse in collera non possa prendersela con l'originale. Rispetti, tenerezze, e sono.
     
     
     
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      A GIOVANNI CLAUDIO PASQUINI - SIENA
     
      Vienna 22 Aprile 1751.
     
      Oltre i miei pertinaci flati, ormai resi continui ed insopportabili, ho dovuto scrivere un'opera d'ordine augustissimo per dame e cavalieri, che sa Dio quando maturerà: onde sono annoiato e rifinito.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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