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      I miei tormenti ipocondriaci non hanno lasciato d'assistermi in tutto il lavoro, onde può immaginarsi se ho potuto esser mio. Appena terminato d'avvolgere all'aspo questa lunga matassa, mi ricordo de' debiti miei e particolarmente di quelli che mi trovo di aver contratti con una creditrice per tanti titoli privilegiata come l'è l'Eccellenza Vostra.
      Sono ripieno di vanagloria per la cortese disfida di cotesta signorina N.: e molto più per le premure di Vostra Eccellenza e della signora principessa di Colobrano di vedermi alle mani con esso lei. Per un poeta maturo ed ipocondriaco come son io, è fortuna poco comune l'esser creduto ancor capace di battersi con una giovane e vigorosa poetessa. Io sono così superbo di questo credito, che non voglio avventurarmi a scemarlo. Sento di quanto eccedono il merito mio le lodi che ho ritrovate nel leggiadro componimento inviatomi, ancorché io creda di doverne una gran parte alla tirannia della rima ed alla ufficiosità del Parnaso, e desidero in contraccambio alla canora e cortese pastorella contradditori che onorino più di me il suo trionfo.
      Sul noto affare scrivo al signor conte suo consorte, e questo con infiniti altri doveri, de' quali mi ha caricato il lavoro di tante settimane, mi obbliga oggi ad esser più breve di quel che vorrei, ma non meno bramoso de' venerati ordini suoi, a' quali col solito invariabile rispetto mi offerisco.
     
     
     
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      A RAIMONDO DI SANGRO - NAPOLI
     
      Vienna 6 Maggio 1751.
     
      Nella prontezza con la quale furono da me eseguiti i veneratissimi ordini suoi avrà già da lungo tempo Vostra Eccellenza conosciuto a qual segno io me ne senta onorato.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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