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      Achmet è un malvagio che diventa buono senza motivo. Ismene è un buono che diventa malvagio per un'amicizia che non ha radici nel dramma. Il costume turco non solo non è mai rappresentato, ma è direttamente violato, e dalla illimitata libertà con la quale si mischiano indifferentemente con gli uomini le vostre Turche, e dalle continue invocazioni de' numi e degli dei, che si trovano in bocca de' vostri personaggi divenuti contro l'aspettazione idolatri. Da questa infelice scelta di soggetto e da questa incertezza di caratteri non può mai nascere l'interesse dello spettatore, il quale non sapendo determinarsi né ad amare né ad aborrire, né a sperare né a temere, risente tutto il peso dell'ozio in qualunque più concitato incontro di scena. Voi direte che se non è turco il vostro dramma è tutto turco il mio giudizio; ma sarebbe più turco s'io vi tradissi sotto il velo dell'amicizia. Mi dispiace di dispiacervi, ma mi dispiacerebbe più d'ingannarvi. Esaminandovi con rigore vi tratto come tratto me stesso, onde non intorbido la sorgente della buona morale, ch'è il quod tibi non vis, alteri ne feceris. Finalmente io credo che dopo la venuta del Redentore sien divenuti muti tutti gli oracoli; onde non pretendo l'antico rispetto di quelli. Posso ingannarmi come ogn'altro; comunico i miei lumi, e tocca alla vostra prudenza di farne quell'uso che meritano.
      Conservatemi la vostra amicizia a dispetto della mia sincerità, e credetemi costantemente.
     
     
     
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      A TOMMASO FILIPPONI - TORINO
     
      Vienna 19 Agosto 1751.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Turche Redentore Agosto