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      Dopo avervi scritto ho avuto notizie così poco vantaggiose dell'uomo che a nome d'una società mi richiese di assisterlo in questa provincia a lui commessa, che ho giustamente temuto che il suo possa far torto al mio credito, senza ch'egli ne risenta vantaggio proporzionato al danno: sicché mi sono scusato seco con le più dolci espressioni che ho potuto, e mi son tolto d'impaccio. Fate esperienza della mia grata, tenera e sincera amicizia, ed assicuratevi ch'io sono.
     
     
     
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      A GIOVANNI ADOLFO HASSE - DRESDA
     
      Vienna 21 Agosto 1751.
     
      Non meno aspettata che cara mi giunge una vostra lettera di Boemia, dopo un lunghissimo silenzio, insufficiente a farmi dubitare dell'amor vostro, ma più che bastante a farmi temere le dolorose irregolarità di vostra salute. Vi sono gratissimo dell'affettuosa cura di confermar co' vostri caratteri la mia fiducia e di liberarmi insieme del mio timore.
      La meritata grazia ottenuta dalla signora Faustina è ben degna della bontà paterna e della munificenza reale del vostro adorabile sovrano. Quel Deliciae generis humani starebbe così bene a lui come a Tito. Il nostro Teatro perde moltissimo nel ritiro d'una persona che lo ha tanto illustrato; ma in buona coscienza chi potrebbe disapprovare il prudente avvedimento di rinunciare all'arena prima di sentirsi costretta ad abbandonarla dalle leggi dell'umanità.
      Il signor Migliavacca sente tutto il peso della vostra parzialità nelle premure che m'asserite di fare per esser provveduto di poeta. Egli aspetta dalla continuazione di queste il tardo e sospirato frutto delle sue lunghe speranze.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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