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      Tutto questo ho pensato perché non risentiate danno della mia assenza: prima per altro della quale vi scriverò in quali acque vi lascio.
      Al mio tranquillissimo signor Carlo mille tenerissimi abbracci, con una porzione per il caro nipote, che sospiro di conoscere. Riamatemi quanto io vi venero e credetemi a qualunque pruova il vostro.
     
     
     
      504
     
      ALL'ABATE MILESI - DRESDA
     
      Vienna 28 Settembre 1751.
     
      Conviene perfettamente con l'idea che mi ha lasciata del gentil suo costume l'obbligante attenzione del mio signor Milesi nel parteciparmi il suo felice arrivo in cotesta Corte. Ed io sono tanto sensibile a questo nuovo argomento dell'amor suo, quanto impaziente d'incontrare opportunità onde meritarne la continuazione. Non aspetti ch'io mi difenda dal gratuito dono delle lodevoli qualità ch'egli mi attribuisce. A dispetto della mia coscienza, non saprei ridurmi a distruggere un errore a cui son debitore d'un tale amico. Mi lasci approfittare di questa usurpazione finché nell'esecuzione d'alcun suo comando divenga essa un giusto contraccambio della perfetta stima con cui sono.
     
     
     
      505
     
      A FRANCESCO D'ARGENVILLIÈRES - ROMA
     
      Vienna 4 Ottobre 1751.
     
      Una staffetta augustissima mi ha fatto improvvisamente correre dalla Moravia in Vienna per mettere in iscena il mio Re pastore, che dee prodursi il giorno di Santa Teresa. Trovo qui una carissima vostra del 18 dello scorso, e colla nota del deposito della somma del pio rassegnato. In questa confusione non ho tempo di rispondervi, come vorrei, perché sono circondato da mille incomode seccature.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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