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      A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - MADRID
     
      Vienna 18 ottobre 1751.
     
      Voi vi meraviglierete della mia tardanza in rispondervi: ma informato delle circostanze nelle quali mi trovo vi meraviglierete più tosto ch'io trovi il momento di scrivere queste due righe.
      Dopo l'ultima che avete ricevuta io corsi alla campagna di Moravia, esigendolo la mia salute, più incomoda del solito: ma invece di trovar sollievo peggiorai considerabilmente di condizione. Ci sorprese fra quelle montagne sul bel principio dell'autunno un inverno così stravagante, fornito di ghiacci, di venti, e di tutti gli ornamenti del dicembre, che a dispetto delle stufe, delle ciminee e delle pelliccie, non vi fu alcuno della comitiva che non guadagnasse il suo catarro, chi più chi meno qualificato: ed io come il più fortunato non fui dei più mal provveduti. Quando finalmente la stagione incominciava a raddolcirsi ed io speravo di rimettermi, ecco una staffetta con l'ordine augustissimo di trasferirmi subito in città, perché l'opera delle dame che dovea prodursi in decembre si volea che si producesse in ottobre. Sicché con i graziosi resti del mio catarro, e con le mie indivisibili affezioni isteriche, son qui fra una folla di tumultuose applicazioni: poiché (oltre l'istruzione di quattro damine affatto novizie e nella lingua e nel contegno teatrale) è caduto sulle povere mie spalle tutto il peso del cavaliere direttor di musica, senza averne né l'onore né il vantaggio. È questo pur un di quei fenomeni di Corte nel quale non avendo io la minima colpa pago tutta la pena.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Moravia Corte