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      In questa lunga parentesi frapposta alle mie consuete occupazioni non ho più lasciato di pensare a voi. Ho continuamente punzecchiato il mio conte di Canale ed il mio baron Hagen perché vegliassero alla cura del noto affare. Ma per quanto ed essi ed io andiamo investigando, non è possibile finora il prevedere il successore di monsignor Migazzi. Mi dicono che alcune nuove condizioni che si vogliono apporre alla provvista del vacante impiego lo rendano meno desiderabile, e che a cagion delle medesime il conte di Firmian, che era inclinato a richiederlo, non curi più d'ottenerlo. Io non posso assicurarvi d'altro che della mia diligenza e di quella degli amici miei. Ma posso assicurarvi che il desiderio di servire un amico del vostro peso mi rende sensibile alla mia insufficienza. La contessa d'Althann vi rende grazie della cortese vostra memoria. Io reverisco il mio caro signor Carlo e le amabili sue produzioni, e sono con l'antico tenerissimo rispetto.
     
     
     
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      A SIGISMONDO D'ATTEMS - GORIZIA
     
      Vienna 3 Dicembre 1751.
     
      L'umanissima lettera che con eccesso di diligenza mi fu dall'Eccellenza Vostra indirizzata in Moravia fin dallo scorso ottobre, dopo aver lentamente compiuto il prescritto giro è venuta finalmente a trovarmi a Vienna sul fine del cadente novembre. Il lungo ed insolito cammino che essa ha tenuto e le cure della rappresentazione d'una nuova mia opera, fra le quali mi ha incontrato, e per le quali molto prima del mio proponimento un comando augustissimo mi fece diventar cittadino, sono i fatti storici che giustificano la tarda mia risposta.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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