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      Vi rendo le più vive e le più sincere grazie di così obbligante ed affettuoso pensiero, che vi ha indotto a contraccambiar generosamente con un eccellente autografo una copia forse men che mediocre. Desidero che poniate alla pruova la mia riconoscenza e mi auguro facoltà di soddisfarla a proporzione della tenera e giusta stima con la quale io sono.
     
     
     
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      A FRANCESCO D'ARGENVILLIÈRES - ROMA
     
      Vienna 6 Dicembre 1751.
     
      Rispondo unitamente a due carissime vostre del 13 e del 20 dello scorso novembre perché unitamente mi sono pervenute. Ho sempre nuove cagioni d'esservi grato, ma non ho oggi nuove istanze o preghiere da farvi, poiché quella di sollecitarvi a rimettermi gli scudi per quella via che la vostr'esperienza crederà la più sicura e la meno svantaggiosa fu già da me fatta in altra mia e ne attendo risposta nell'ordinario venturo.
      Subito ch'io senta nella vostra cassa le altre somme, manderò l'ordine a mio fratello in virtù del quale potrete (siccome vi prego) far la seconda rimessa de' capitali di 5 mila, da me destinati a fruttificare in questo terreno.
      Non vi parlo della mia salute, che sempre è l'istessa e che per legge di prescrizione non ardisco più di lagnarmene, avendone perpetuo motivo. Son fuori dell'imbarazzo del Re pastore, ma l'ozio mio non durerà lungo tempo. La mia augustissima padrona fra le clementissime replicate proteste del sovrano suo gradimento mi ha minacciato un nuovo comando, ed io me lo sento già risuonar negli orecchi: onde le mie occupazioni sono come i frutti del giardino d'Armida: E mentre spunta l'un, l'altro matura.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Dicembre Armida