Feci riflettere che questa era compenso di mercede convenuta de' miei sudori, e perciò più privilegiata degli uffici che si possiedono titulo oneroso: ricorsi agli articoli degli ultimi trattati ne' quali scambievolmente si promette di rendere a ciascuno i beni confiscati: avvalorai le mie istanze con l'interposizione delle Corti di Madrid e di Dresda, e non fui ascoltato.
      Pensai finalmente che qualche ragione superiore alle mie si opponesse alla implorata restituzione; onde omettendo le vie della giustizia m'incamminai per quelle della grazia. Sperai che il caso d'un onest'uomo che perde senza colpa tutto il frutto delle sue fatiche troverebbe compatimento nell'animo generoso di cotesto monarca, e lo supplicai non già di restituzione o compenso, ma che a puro titolo di nuova grazia si degnasse di ristorarmi delle mie perdite con pensioni ecclesiastiche. La maestà della regnante regina di Spagna raccomandò replicatamente le istanze mie, e le fu risposto ch'io sarei prontamente consolato.
      Dopo questo racconto crederà l'Eccellenza Vostra ch'io mi trovo tuttavia senza Percettoria, senza pensioni, e con minor apparenza che mai d'ottener né l'una né l'altre?
      In una così ostinata persecuzione della mia fortuna ricorro arditamente al generoso patrocinio di Vostra Eccellenza, sapendo da mille parti che non v'è più efficace titolo per meritarla che quello d'averne bisogno. E quando finalmente non bastassero a vincere il tenore della perversa fortuna la giustizia, la grazia, né il patrocinio, né l'impegno, né l'equità, né la compassione, sarà per me almeno un gran motivo di consolarmi il non aver trascurato un mezzo così autorevole, e l'aver ottenuta la permissione, di cui arditamente la supplico, di poter quindi innanzi rispettosamente protestarmi.