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      AD ANTONIO TOLOMEO TRIVULZIO - VENEZIA
     
      Vienna 3 Giugno 1752.
     
      L'ultima carissima vostra di Milano mi ha estremamente consolato con l'ordine di rispondervi a Venezia. Questo sentirsi già abile a somiglianti peregrinazioni terrestri mi conferma nella sicurezza dell'ottimo stato di tutte le parti nobili del vostro microcosmo: me ne congratulo con esso voi e con tutti quelli che vi hanno interesse, e prego il Cielo che ve le mantenga floride ed illibate per tutti gli anni di Nestore.
      Questa vostra non preveduta trasmigrazione adriatica ha fieramente scomposte le mie misure. Subito che fu stampato il mio Eroe cinese ne misi insieme alcuni esemplari, ne feci un involto a voi diretto a Milano, lo consegnai a Domenichino soprano di questa Corte e gli commisi di portarlo seco a Venezia e di là cercar via di farvelo capitar sollecitamente in patria. V'era inclusa una mia lettera, in cui pregavo il venerato Fracastoro di gradire la mia attenzione per lui, ed a voler qualificar quella che avevo per gli altri, dispensando gli esemplari secondo la mente dell'autore. Or voi non siete in Milano: l'involto vi sarà giunto: e quando venga poi a cercarvi dove voi siete, sarà il soccorso di Pisa, ed io perdo con voi e con gli altri tutto il pregio del dono che consisteva nella diligenza. Insomma quella solennissima sgualdrina della fortuna non vuol far pace co' poveri poeti.
      Sono impaziente di rivedere il primogenito della Decima Musa e di rinnovar seco gli atti dell'antica mia rispettosa stima ed amicizia.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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