Pagina (747/1548)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
     
     
     
      575
     
      A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - MADRID
     
      Vienna 8 Luglio 1752.
     
      Sono quattro giorni che ho ricevuta la carissima vostra del 16 di giugno, e non posso ancor riscuotermi dallo stupore e dalla confusione nella quale mi hanno sommerso le inaspettate reali grazie di cotesta vostra veramente adorabile sovrana. Oh Dio buono! Può andar più innanzi la clemenza, la generosità, la grandezza! Pensare, parlare ed operare in questo modo sono qualità riservate dalla Provvidenza unicamente a lei. Impiegare la suprema sua interposizione per sostenere la ragione e la giustizia oppressa è impegno da monarchi: profondere i loro tesori per ristorare i danni che non hanno cagionati è distintivo della beneficenza reale; ma il discendere alle minute riflessioni dell'ultime convenienze d'un povero mortale come son io, in mezzo alle cure d'un trono così elevato, è circostanza che supera la condizione umana, e che non esige solo gratitudine e riverenza, ma merita adorazione. Quelle poche parole reali che mi avete riferite formano il gran carattere di cotesta deità. Ella mi ha fatta la grazia di credermi uomo che pensa più all'onore che al vantaggio, ed ha saputo prescriver limiti al torrente delle sue beneficenze per non esporre il mio nome alla malignità ed all'invidia. Così credo che pensino gli angioli in cielo. Io sono più sensibile a questo riguardo, che fa tanto onore al mio carattere, che se fossi stato balzato per viceré al Messico, o nominato ad un cappello romano. Queste paiono iperboli poetiche; ma voi mi conoscete abbastanza per distinguere che sono verità positive.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Luglio Dio Provvidenza Messico