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      A FRANCESCO D'ARGENVILLIÈRES - ROMA
     
      Frain 19 Agosto 1752.
     
      Due carissime vostre del 22 e del 29 di luglio mi vengono a sorprendere fra i boschi della Moravia; ed è questa la miglior caccia che io vi ho fatto in due settimane che mi ritrovo.
      Vi rendo grazie dell'esatto bilancio de' nostri conti a tutto giugno scorso; ed a tenore del medesimo vi darò debito di scudi 318 e baiocchi 60 e mezzo, che stanno frattanto benissimo nelle vostre mani.
      L'avvocato mio fratello vi presenterà un ordine di scudi 25, che vi prego di fargli pagare e darmene debito. Voi vedete che il mio giardino d'Armida esige una cassa in Roma, che non s'accorda molto con la prontezza degl'impieghi che voi per eccesso di premura de' miei vantaggi prudentemente mi consigliate. Lasciamo dunque le cose per ora come si trovano. Io non son molto avido di tesaurizzare. Se lo fossi, me ne mancherebbero i mezzi; e mi compiaccio più di sapere che costì vi sia qualunque piccola somma di cui io possa disporre, che d'un miserabile frutto impalpabile.
      Quando ritorni di Berlino il signor Pezzi impiegherò a vostro riguardo tutto il piccolo mio credito per agevolare il suo incamminamento, come sinora ho fatto. Se avrà bisogno di denaro, al primo vostro cenno lo provvederò di qualunque somma vi piacerà ordinarmi: ma non vi offro la prontezza medesima per condurlo per le strade della compra. Avvezzo a viaggiar per le vie battute e maestre, io ignoro perfettamente tutti questi sentieri di traverso, e la mia inesperienza gli recherebbe più di danno che di vantaggio.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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