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      Addio. Difendete la vostra salute dalla folla delle cure urbane; e credetemi sempre.
     
     
     
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      AD ANTONIO TOLOMEO TRIVULZIO - MILANO
     
      Vienna 27 Novembre 1752.
     
      A forza d'eloquenza, di tenerezze e di qualche destra confusione di cronologia voi mi ridurreste quasi quasi a confessarmi debitore. Mi ha così rapito l'ammirazione della vostra destrezza nello schivare i colpi meno evitabili che, nel considerar l'eccellenza del vostro artificio, ho perdute di vista le mie ragioni. Ma, sia lodevole o reprensibile la via che meco tenete, a me non giova esaminarla; io le approvo tutte, purché vi riconducano al vostro Musa.
      Si lasciò la Moravia fin dalla metà dello scorso mese, e, per timore d'esser sorpresi in campagna dalla perversa stagione, abbiam perdute in città ben quattro settimane della più eguale e della più ridente di quante da molti anni in qua possano vantarsi gli autunni teutonici. Ecco uno de' pessimi effetti della prudenza, o per dir meglio della temerità di noi altri poveri mortali: perdiamo ordinariamente il presente, persuasi di poter prevedere e regolare il futuro. Ma non isdruccioliamo nella morale: questa non è merce per le vostre sacerdotesse, che vi aspettano colà fra il fango delle putride lagune.
      Auguro vantaggiosamente efficace la vostra purga, giacché non posso dissuadervela. Confesso per altro ch'io vi vorrei meno affaccendato nel tormentar la vostra macchina. Io non credo che vi sia metodo più sicuro di perder la salute che la soverchia premura nel ricercarla. Essa si risente un poco de' capricci delle belle.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Novembre Musa Moravia