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      E per togliere tutta la noia al lavoro, vorrei che la voce viva del maestro medesimo gli servisse in questo caso di dizionario e di grammatica, e suggerendogli le parole e le frasi ch'ei non rinvenisse prontamente nella sua memoria, e dirigendolo nella scelta di quello, e regolandolo nell'ordine e nella progressione de' pensieri, e facendogli note le pochissime leggi alle quali è soggetta la facilissima ortografia italiana.
      Questo metodo, secondato dal continuo esercizio nel quale potranno tenere il principe molti di quelli che sono eletti all'invidiabile onore d'essergli appresso, e più d'ogni altro i felici talenti de' quali la Provvidenza a nostro vantaggio gli ha fatto dono, crederei che in breve tempo e con leggiera fatica dovessero indubitatamente produrre l'effetto che si desidera. E s'io m'inganno nel mio ragionamento, gran parte della mia colpa ricadrà sull'Eccellenza Vostra che ha voluto obbligar un poeta a dover far da maestro. Io rifletterò per consolarmi che, quanto è minor il merito di questi miei pareri, tanto più grande è quello dell'ubbidienza mia, efficace a tal segno che ha potuto superare in me la natural gelosia del proprio credito. Io sono col dovuto rispetto.
     
     
     
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      A GIOVANNA NEPOMUCENA DI MONTOJA - HERMANNSTADT
     
      Vienna 3 Dicembre 1752.
     
      Quanto mi consolano le vostre lettere, altrettanto mi affligge, gentilissima signora contessa, l'umor melanconico che da alcun tempo in qua regna nelle medesime: questo mi fa argomentare le poco felici circostanze fra le quali vi ritrovate.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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