Pagina (780/1548)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Questo mestiere di ciabattino non si fa che per l'impareggiabile mio gemello. Per altro io vi sono obbligato d'avermi, per dir così, violentato a farlo, perché quest'opera, di cui io non era pienamente contento, è diventata ora la mia più cara. Ha ella acquistato con questo contrappelo (che per altro vi accorgerete non essere stato leggiero), ha acquistato, dico, una certa continuazione di fuoco, che ristretto in minore spazio dovrebbe fare scoppio maggiore. In fine io ne sono contento; cosa rarissima quando si tratta di mie produzioni. Prima che mi dimentichi, lasciate che vi avverta che, se mai voleste levare un'aria, si può levar, senza danno, quella di Mirteo nell'atto 3°, che incomincia: In braccio a mille furie ecc. Riposerò ora tre o quattro giorni, e porrò poi mano all'Adriano, di cui non ho più la minima idea, e non ho voluto rileggerlo finora per non farmi in capo una confusione d'immagini che facessero a pugni fra loro. Consumo maggior tempo di quello che la faccenda esigerebbe, poiché non ho amanuense capace d'aiutarmi, da che il nostro Migliavacca passò al servizio della Corte di Dresda. Onde deggio scrivere e riscrivere tutto di mia mano, potendo appena valermi di quella d'uno scrittore per l'ultima copia che invio. Aggiungete a questo conto i miei cancherini, e poi accusatemi di tardo o di negligente se vi dà l'animo. Se mai aveste idee di macchine per le licenze, avvisatemi in tempo il pensiere ed il giorno per cui volete che servino, affinché io possa mandarvi le parole.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Mirteo Adriano Migliavacca Corte Dresda