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      Per non essere ingrato alla gentilezza vostra è tempo di liberar la vostra pazienza, esercitata abbastanza in una sì poco discreta lettera; comandatemi dunque, e credetemi con la dovuta stima.
     
     
     
      604
     
      AD ANTONIO TOLOMEO TRIVULZIO - MILANO
     
      Vienna 28 Dicembre 1752.
     
      La parte più patetica del veneratissimo vostro foglio del 26 del caduto, cioè i pericolosi incomodi di salute della signora principessa vostra consorte, occupa più ragionevolmente d'ogn'altra, siccome il vostro, anche l'animo mio. Vi compatisco, e vi ammiro: e prego il Cielo che i felici effetti della diligente e tenera cura vostra vi ricompensino sollecitamente di tutte le angustie presenti.
      Non avrei veramente sperato che la brevissima mia relazione del nostro incendio dovesse costì farmi onore. Già che l'ha fatto, non andate più rimescolando la materia. Non sarò io solo che si gonfi d'applausi non meritati. Sarei più tenero di coscienza, se mi compiacessi meno delle approvazioni dell'adorabile vostra figlia. Procuratemele, vi prego, con le assidue proteste del mio rispetto, ed anche con qualche ufficiosa menzogna, ove si tratti di far passar per traboccante la scarsa moneta che vi somministra il corto merito mio.
      Abbraccio il gentilissimo mio signor generale Picalques, nella risposta del quale alla mia armonica commissione riconosco quell'amabile carattere che gli raduna una folla così numerosa d'amici. Ne starò attendendo gli effetti: e sospiro ch'egli sappia scoprire in me qualche attività a rendergliene il contraccambio: al quale, come è ragione, senza alcun limite mi offerisco.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Dicembre Cielo Picalques