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      Ho letto in primo luogo il vostro Solimano, ma con quella frettolosa avidità che inspira la molta parte ch'io prendo nella gloria vostra; fretta per altro, di cui può ben far pompa la mia amicizia, ma non fondamento il mio giudizio. Lo rileggerò più a bell'agio, e ve ne dirò poi con l'usato candore il mio minuto e sincero parere. Vi comunicherò frattanto l'impressione che mi ha fatta nell'animo alla prima fuggitiva occhiata la superficie del vostro quadro; impressione che non ha picciola parte nella fortuna delle belle arti.
      Lo stile, la lingua e la versificazione del Solimano mi è paruto sommamente felice e sonora, e bastantemente nobile e naturale. Ho trovate alcune arie fortunate, particolarmente.
     
      Ah se il tuo core oblia...
     
      a segno che mi par danno che sia toccata ad una terza parte. Vi ho ritrovato del fuoco, ma non sempre acceso dove bisogna. Ne' caratteri v'è qualche incostanza, e mancano per lo più di que' tratti decisivi che distinguono le fisonomie. La miglior qualità che ho trovata nell'opera si è che l'agitazione, che incomincia verso la fine dell'atto primo, va sempre crescendo sino alla catastrofe. Ma ve n'era gran bisogno, poiché tutta l'epitesi, che dura la maggior parte del primo atto, mi è paruta sommamente oziosa e prolissa.
      Fra tutte queste favorevoli e svantaggiose osservazioni io non lascio di lusingarmi d'un felice esito del Solimano. I meriti, de' quali avete voi ornato quello del soggetto, la musica del nostro signor Hasse, l'abilità degli attori e il fasto barbaro, di cui ridonderà cotesto real teatro, mi promettono la pubblica approvazione.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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