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      Mentre io stava lambiccandomi il cervello per non determinar le vostre dubbiezze a cosa che potesse recarvi danno, una persona intrinseca di casa Hinderer ebbe la pietà d'informarmi che la dispensa d'età (su la quale cadeva la richiesta del mio consiglio) non solo era già dimandata, ma conseguita. Confesserete che non vi era più obbligo di opinare sopra una materia decisa, e che se io fossi uomo curioso, v'era soggetto sufficiente per investigar la cagione della vostra inutile richiesta, ma io rispetto i misteri delle belle e mi son contentato di fortificarmi nel mio silenzio, di cui non dovete dolervi, poiché tutto il danno del medesimo è dal canto mio. Desidero che la seconda richiesta, di cui mi fate gentilmente confidenza, abbia la felice sorte della prima, e che tutte le presenti e future conseguenze dell'affare corrispondano perfettamente al merito vostro. Voti de' quali avreste gran torto se non foste contenta.
      Vi son gratissimo de' vostri rimproveri ancorché ingiusti: questi sono argomenti della vostra premura di conservar l'amicizia mia: premura alla quale io corrispondo e corrisponderò sempre con quella sincera e perfetta stima e con quella avidità d'ubbidirvi con la quale ho procurato fin'ora di convincervi ch'io sono.
     
     
     
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      A TOMMASO FILIPPONI - TORINO
     
      Vienna 7 Maggio 1753.
     
      È del 4 dello scorso aprile l'ultima vostra lettera che mi perviene, gratissima come tutte le altre, se non quanto l'ha resa più saporita del solito il lungo digiuno de' vostri caratteri. La mia salute non ha avuta la minima alterazione né in bene né in male nel corso dell'inverno e della primavera.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Hinderer