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      Quando vorrete onorarmi di vostre lettere, lusingarete almeno in parte la mia avidità di rivedervi ed abbracciarvi, e se vi piacerà mai di valervi dell'opera mia nell'esecuzione d'alcun vostro comando mi somministrarete una sospirata opportunità di convincervi con la mia prontezza della dovuta costantissima stima con cui, sarò sempre.
     
     
     
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      AD ANTONIO FILIPPO ADAMI - FIRENZE
     
      Vienna 10 Settembre 1753.
     
      In procinto d'abbandonar la città e di andare a far provvisione di salute su le montagne di Moravia, dove soglio passar i migliori giorni autunnali, per non condur meco il rimorso d'un debito rispondo a due gentilissime lettere di V. S. illustrissima, resemi l'una dopo l'altra con breve distanza di tempo.
      Le sono in primo luogo gratissimo del cortese dono della raccolta, di cui non farà meno il pregio l'obbligante cura del donatore, che la squisitezza delle merci che lo compongono. Duolmi che la soverchia sua parzialità l'abbia allucinata a segno di mischiare con componimenti eletti il mio povero Inno di san Giulio, troppo mal preparato a così pericoloso paragone. Mi guarderò ben io di mandar cosa ch'io abbia scritta a defraudare il luogo nel secondo volume a chi con più giustizia lo merita. Sia più debole o sia più forte, io sono mal atto alla compagnia. La mia superbia non è cieca sino al segno di farmi compiacer dell'altrui debolezza come di proprio merito, e la mia umiltà non giunge all'eroismo di somministrar volontariamente gli argomenti dell'altrui superiorità.
      Era dovuto al merito di Alessandro Pope un traduttore del suo peso.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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