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      Che miseri composti di contradizioni siamo noi mai, caro Leopoldo! Abbiate cura di lui, adempite le vostre e le mie parti e non usate risparmio in tale occasione. Addio. Io son trafitto. Scrivo al signor d'Argenvillières che vi somministri ciò che vi bisogna.
     
     
     
      729
     
      A FRANCESCO D'ARGENVILLIÈRES - ROMA
     
      Vienna 25 Febbraio 1754.
     
      Le notizie.che mi vengono da mio fratello della disperata salute del mio povero padre mi stringono il cuore a segno che non son atto agli altri miei doveri. Perdonate, caro amico, se per questa ragione non mi trattengo molto con esso voi. La mia compagnia non vi divertirebbe. Vi prego di somministrare a conto mio quanto vi sarà richiesto in tale occasione da mio fratello. Consolatemi con le nuove del vostro ristabilimento, che desidero con la più tenera impazienza. Comandatemi, e credetemi così candidamente come invariabilmente.
     
     
     
      730
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 4 marzo 1754.
     
      Non mi ha sorpreso, e mi ha con tutto ciò colpito nel più vivo dell'anima la perdita del nostro povero padre. Dal mio dolore misuro qual sarà stato ed è il vostro. Io sento che ho bisogno di qualche tempo per essere ragionevole. Vi ringrazio delle fraterne insinuazioni in mezzo al vostro abbattimento. Caro fratello, eccovi padre affatto. Adempite costì degnamente le sue veci: se v'è cosa che da me dipenda qual possa consolarvi, esigetela senza riserva: la vostra servirà di strada alla mia consolazione. Già sapete ch'io non metto limiti alla vostra prudenza, e particolarmente dove trattasi d'onorar e d'assistere co' suffragi quella cara e rispettabile persona, a cui son debitore dell'esistenza.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Leopoldo Argenvillières Febbraio