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      Non v'è diligenza che basti per farne l'analisi: pensateci bene.
      Avete ottimamente fatto ardendo le cartacce che provavan troppo la credulità del defunto.
      Non vi stupite se non vi scrivo con cera nera: io ho taciuta la mia disgrazia per evitar le condoglianze che ritrattano inutilmente e crudelmente la piaga. Qui non son permessi i lutti: onde avrei tormentato me, senza rendere onore alla memoria del nostro buon padre.
      Addio. Abbracciate e riverite per me il nostro amabile signor Argenvillières. Io farò la vostra ambasciata all'abate Folcari, quando lo vegga. Intanto conservatevi e credetemi.
     
     
     
      733
     
      AD ANTONIO TOLOMEO TRIVULZIO - MILANO
     
      Vienna 11 Marzo 1754.
     
      Non vi maravigliate, veneratissimo amico, del mio lungo silenzio: un concorso ostinato di vicende disaggradevoli hanno così contaminato il mio umore, ch'io credo riguardo più rispettoso il lasciarvi in pace che il farvene partecipar senza colpa con quella porzione ch'io non saprò impedir d'insinuarvi nelle mie lettere. Non mi rimproverate l'omissione de' soccorsi filosofici che tante volte ho io medesimo suggeriti a voi. Non li ho trascurati, e non li trascuro: ma quando gli assalti son troppo affollati Villars ne peut pas être partout. Ma voltiam foglio.
      Come si sta di salute? Come si passa questo tempo di mortificazione? Che fa la degnissima signora marchesa Clerici? Si ricorda più del povero Metastasio? Se mai (perché tutto corrisponde nell'influsso della corrente mia costellazione) incominciasse ad avermi meno presente, vi supplico di rinnovarle l'idea del mio costante rispetto.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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