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      La nostra contessa d'Althann sta sufficientemente bene: ma non si è mai rimessa pienamente degli svantaggi che ha sofferti all'ingresso dell'inverno: lo farà all'arrivo dell'imminente primavera secondata dalla esemplare regolarità della sua vita. Ella mi incarica particolarmente di darvi nuove di lei, e di cercarne di voi.
      Abbracciate per me il nostro amabilissimo generale, a cui per economia di tempo non scrivo a parte; e credetemi con tenerezza eguale al rispetto.
     
     
     
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      A FRANCESCA MARIA TORRES ORZONI - GORIZIA
     
      Vienna 15 Marzo 1754.
     
      Vede la signora tenente marescialla ch'io ho gran bisogno di quella indulgenza ch'ella ha dimandata per la tardanza della sua risposta. Potrei produrre un diluvio di ottime ragioni di salute, d'imbarazzi e di cattivo umore, alle quali non si trovarebbe risposta; ma io voglio esserle piuttosto debitore della generosità d'un perdono che, supponendomi reo, mi lusinga con la vanagloria di rassomigliarle almeno in qualche picciolo difetto, giacché dispero di conseguirlo nelle perfezioni.
      Dovrei in contraccambio dell'esposizione de' suoi divertimenti carnevaleschi darle esatto conto de' miei: ma la storia sarà breve. Io non ho veduto che qualche ballo di Corte, e quella volta che il piacere d'esservi mi ha sedotto, vi son rimasto mezz'ora con grandissimo rimorso della mia dissolutezza. Ho veduto una slittata augustissima ed ho pagato il piacere con un catarro che mi ha punito, non già della mia curiosità ma della troppo mia rassegnata condescendenza. Del rimanente io non mi sono avveduto del carnevale se non che per la desolazione che ho trovata in quei pochi luoghi dove io soglio andare a tenere in esercizio la tolleranza del mio prossimo.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Althann Marzo Corte