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      Se vi fosse vino bianco e rosso d'eguale eccellenza, vi prego di divider la dose nelle due spezie, e d'avvertire che il vaso o i vasi sian doppi per evitare i battesimi nel trasporto. Mi trovo al fin della carta senza avvedermene: onde trattengo per oggi la mia eloquenza, per non consumar tutta ad un tratto la pazienza vostra. La nostra contessa vi abbraccia, la Fraila Figuerola dice che vi ha scritto; la carità cristiana è negli antipodi: ed io sono e sarò eternamente con la più rispettosa e costante immutabilità.
     
     
     
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      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 6 maggio 1754.
     
      La gratissima vostra del 13 del caduto non avrebbe bisogno di lunga risposta, ma questo non giova alla mia pigrizia; convien ch'io vi parli del signor marchese Patrizi per cui vi mando l'annessa risposta che, letta, suggellata e per mio consiglio a vostro uso trascritta, consegnerete poi al cavaliere insieme con un mondo di riverenze a mio nome. Egli mi scrive una lunghissima lettera ortatoria al viaggio di Roma, mi assicura benevola e benefica la Santità Sua e, combinando le sue espressioni co' discorsi tenuti con esso voi, pare che intenda di parlare di transmigrazione totale, più tosto che di visita passeggiera. La lettera ha fisonomia d'essere stata dettata o almen commessa; e quando anche non fosse né l'uno né l'altro, la prudenza esige di ricordarsi, rispondendo, che potrebbe esserlo. Con queste premesse e col di più che vi dirò intenderete meglio la mia risposta. Io, per dirvi il vero, son molto grato al desiderio che costì si mostra di me; ma non intendo come si pensi sulla facilità di trasportarmi.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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