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      I vostri ed i conti suoi convengono perfettamente: onde rimango creditore della sua cassa in scudi 837 e baiocchi 65 e 1/2. Vi ringrazio dell'attenzione e desidero che possiate usarla meco ancora per mezzo secolo almeno. Non si vedono né le Arie né il libro. Se mi venissero dal Perù o dal Giappone ne sarei possessore almen da sei mesi in qua. Cercatene contezza, se potete. Addio. Io sto come stavo, e sono qual sarà sempre.
     
     
     
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      A FRANCESCO D'ARGENVILLIÈRES - ROMA
     
      Vienna 29 Luglio 1754.
     
      Ricevo nel tempo medesimo due vostre carissime lettere col bilancio de' nostri conti a tutto giugno prossimo passato: questo riscontra perfettamente co' conti miei e con quelli di mio fratello: onde vi porto debitore sino a tutto il suddetto prossimo passato mese di giugno in scudi ottocentotrentasette e baiocchi 65 e 1/2, dico scudi 837: 65 1/2. Così sono accomodate fin qui tutte le vostre partite a riserva delle inutili ed ingiuriose scuse delle quali mi caricate, quasi ch'io potessi essere stato in agitazione per la picciolissima tardanza nel trasmettermi il solito bilancio. In primo luogo vi dirò candidamente ch'io non ci avea ancora pensato, perché il mio temperamento seconda mirabilmente la mia fortuna, a cui sono obbligato di non avermi caricato di molte cure economiche. E vi dirò poi che senza far torto a voi ed a me non potete voi temer che inquieti la tardanza d'un conto un uomo che conoscendovi ed adorandovi vi confiderebbe tranquillamente tutto se stesso, sicuro d'essere in migliori mani che nelle proprie.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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