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      A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - MADRID
     
      Vienna 12 Marzo 1755.
     
      Non ho mai più avuto bisogno, gemello carissimo, dell'assistenza d'un vero amico come voi mi siete; e voi non sapendolo me l'avete prestata con l'ultima vostra affettuosissima lettera, dalle care espressioni della quale io mi consolo di non esser rimasto in un deserto dopo la funesta perdita che improvvisamente abbiam fatta per sempre della nostra degnissima contessa di Althann. Una febbre reumatica infiammatoria in sei giorni l'ha cancellata dal numero de' viventi il dì primo di questo mese alle 11 della notte. Ella è morta come ha vissuto, cioè adempiendo con eroica e serena fermezza tutti gli uffici di cristiana e di madre. Cominciando da' nostri augustissimi sovrani sino al popolo più minuto non v'è chi non ne risenta vivamente la perdita e non ne ammiri ed esalti la conosciuta virtù: circostanze, caro amico, che in qualche parte mi consolano, ma non la rendono. Ventiquattro e più anni d'amicizia che non lascia rimorsi sono nodi che non si spezzano senza scosse crudeli. Compatitemi che ne son degno. Voi non siete esente dal mio danno; avete ancor voi perduta una buona e vera amica.
      Vi son tenuto per quella parte d'accoglienze che il signor Bonechi ha da voi ricevute a mio conto e son superbo della gara di gentilezza di monsignore arcivescovo Migazzi a vantaggio del nostro poeta. Egli ha molto talento e sa vivere: qualità che mi han determinato a dargli il mio voto anche più della sua graduazione in Parnaso. Ora che ha servito d'occasione a provarmi sino a qual segno vada la vostra tenerezza per me, egli mi diventa molto più caro di quello che m'è stato finora.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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