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      Fate lo stesso ancor voi e credetemi.
     
     
     
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      AL CANONICO VINCENTI - VARSAVIA
     
      Vienna 22 Marzo 1755.
     
      Grazie al fortunato errore che V. S. illustrissima ha preso nel credermi persona atta ad influir in qualche picciola determinazione di questa cesarea Corte. Io son debitore a questo felice inganno dell'inesplicabile piacere che mi ha recato il gentile inaspettato foglio di V. S. illustrissima, col quale son rimasto dolcemente convinto ch'ella mi abbia religiosamente conservato a dispetto degli anni quell'invidiabil luogo nella sua memoria, di cui mi fece cortese dono fin per dir così sull'aurora della nostra ormai avanzata giornata. Io me ne compiaccio a tal segno che, non trovandomi facoltà corrispondente alla sua espettazione, ne risento per la prima volta la da me non mai fin'ora conosciuta mancanza. Non creda V. S. illustrissima che questi sian motivi bastanti per sottrarre la mia ubbidienza all'esecuzione de' suoi riveriti comandi: son pronto ad impiegar l'opera mia in favore di cotesta meritevolissima famiglia: ed ho subito incominciato. Ne parlai due giorni fa lungamente col nostro degnissimo signor conte Kaunitz, ed il trovai informato e parzialissimo. Egli stesso mi fece l'elogio della esatta diligenza e della non comune abilità di cotesta orfana damigella e si mostrò dispostissimo a secondar con le sue insinuazioni le istanze. Farò lo stesso col signor conte di Colloredo e con quanti crederò abili a favorirci; e se con tutto questo non potrò lusingarmi di aver io aggiunto qualche moto alla macchina, avrò almeno compita la misura di quel ch'io deggio, non avendo trascurato nulla di quel ch'io posso.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Marzo Corte Kaunitz Colloredo