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      Onde non perdiam tempo nelle inutili digressioni.
      Ho parlato lungamente coi signor cavaliere Alberti intorno l'affare ch'ella mi raccomanda: ed ho trovato questo cavaliere così persuaso della giustizia delle istanze di V. S. illustrissima, che non mi è rimasto luogo a sfoderare la mia inutilmente arrotata eloquenza: onde convien ch'io mi consoli della perduta occasione di procurarmi un merito, col sensibil piacere che provo nel presagirle con tutta la morale certezza il pronto e giusto adempimento delle sue dimande.
      La cassettina delle medaglie mandata a Farinello e l'onore che disegna farmi cotesta elettissima Società Colombaria, sono atti che, ben lontano d'esser considerati (come ella vuole) nella categoria "delle libertà o franchigge", debbono essere annoverati in quella delle parziali distintissime grazie. Io sento il valore e dell'uno e dell'altro: e ne professo la corrispondente infinita riconoscenza, della quale la supplico a voler essere (ove occorra) non meno mallevadore che testimonio.
      Desidero ardentemente che il nostro Bonecchi corrisponda alle speranze ch'io ho fatto colà concepire de' suoi talenti, e lo spero. Quando le cada in acconcio, l'abbracci e riverisca a nome mio: mi comandi e mi creda con rispetto eguale all'amicizia.
     
     
     
      855
     
      AL CANONICO VINCENTI - VARSAVIA
     
      Vienna 25 Giugno 1755.
     
      Il concorso di molti piccoli affari tanto inutili quanto indispensabili mi hanno defraudato del piacere di rispondere a due gentilissime lettere di V. S. illustrissima già da due settimane, non so per quale accidente, unitamente pervenutemi.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Alberti Farinello Società Colombaria Bonecchi Giugno