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      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 9 Febbraio 1756.
     
      La vostra del 24 dello scorso inveisce contro la mala fede del Tenerelli; questo si chiama inveire in mortuos: date opera che siamo presto liberati dalla necessità di stomacarci di costui anche con qualche iattura, che non potrà esser grande essendo così piccolo il tutto di cui sarà parte. Il nostro N. N. prevenne di due giorni il comando di sgombrare il paese, mercé la mia cura, forse a lui ignota: non so dove abbia rivolta la prora; il ciel lo guardi da qualche scoglio più grosso. Voi non mi parlate del Gluck: ed io ne sono curioso. Addio.
     
     
     
      919
     
      A FRANCESCO ALGAROTTI - VENEZIA
     
      Vienna 9 febbraio 1756.
     
      Una vostra lettera, un vostro libro e le felici notizie del vostro presente stato, delle quali io era avidissimo, son benefizi de' quali rimarrò sempre debitore al nostro signor Paona, a cui per isfogo di gratitudine ho offerto quanto io vaglio, augurandogli la difficile scoperta di trovarmi pur utile a qualche cosa.
      Ho letto il vostro Saggio; vi ci ho trovato dentro, l'ho tornato a leggere, per essere di nuovo con esso voi; da cui non vorrei mai separarmi. Io che mi risento più d'ogni altro degli abusi del nostro teatro di musica, più d'ogni altro vi son tenuto del coraggio col quale ne intraprendete la cura. Ma, amico soavissimo, la provincia è assai dura. Queste parti dell'opera, che non abbisognano che d'occhi e d'orecchi negli spettatori per farne proseliti, raccorran sempre maggior numero di voti che le altre, delle quali non può misurare il merito che l'intelligenza e il raziocinio.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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