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      Benedica! Ecche gliannola nera! Ma venimmo a nuie. Io per adesso non posso intraprender lavori forastieri, perché ho quattro augustissime padroncine che si dilettano di cantare, e mi onorano a gara degli ordini loro. Alla buona stagione queste vanno in campagna, e i divertimenti campestri sogliono far parentesi alla musica. Allora spero di poter esser vostro, se pure i miei affetti isterici non mi usurpano a me medesimo. Intanto andrò pensando a qualche soggetto che possa ammettere le apparenze che vi girano per il capo. L'assalto, la scalata e la presa d'una fortificazione all'antica non ha inconveniente che la faccia discordare dal decoro del nostro teatro presentemente affatto eroico; ma la Fiera con botteghe illuminate è affatto comica: i nostri spettatori non so come la soffrirebbero in un'opera seria. Stampiglia la introdusse in un suo dramma intitolato l'Appio Claudio; ma nel secolo passato, quando i buffi erano personaggi interessati nell'opera, e l'opera era un bastardismo di tragedia e di commedia, che a poco a poco si è dovuto correggere. Si potrebbe ben fare una piazza festivamente illuminata in tempo di notte, e in vece del fondo delle botteghe illuminare portici, vestiboli di tempii o d'altri edifizi pubblici; ma io non ardirei assolutamente di nominar fiera o bottega nell'enunciazione delle mutazioni di scena: per non dar ansa alla impertinente vivacità de' nostri abatini romani, che voi sapete se son modesti. Voi che conoscete il paese in cui siete, saprete se costì siano così delicati: e in caso che non lo fossero si potrebbe stampar nel libro piazza festivamente illuminata in tempo di notte.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Fiera Appio Claudio