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      Per vostra fortuna non ho oggi tempo di seccarvi più lungamente: onde mi limito a ringraziarvi di nuovo, ad abbracciarvi teneramente ed a protestarmi.
     
     
     
      925
     
      A TOMMASO FILIPPONI - TORINO
     
      Vienna 1 Marzo 1756.
     
      I versetti che mi trascrivete sono miissimi, senza la minima alterazione. Vi manca forse per intenderli affatto la notizia che quando dopo il parto fu presentata all'augustissima padrona la nuova pellegrina di questa nostra valle di lagrime, ella, cioè la madre, esclamò riguardandola: "Oh poveretta! la compiango: mi rassomiglia come due gocce d'acqua." Se questo non basta per farvi parere meno storpi quei poveri versetti, io non saprei che raddrizzarvi.
      La ristampa parigina è già in Vienna, d'un carattere assai bello, piena, corretta, d'ottima carta, e degna insomma dell'approvazione che riscuote. Mi meraviglio che non sia già costì. Il conte di Canale vi risaluta; io vi prego in contraccambio di far presente il mio rispetto a cotesto signor conte della Rocca; le mie pudiche tenerezze alla vostra sacerdotessa, e la mia inalterabile antica amicizia a voi medesimo. Addio.
     
     
     
      926
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 8 Marzo 1756.
     
      Le nuove che mi date del Gluck sono arrivate in Vienna alcune ore più tardi di lui; onde per questa volta voi avete trascesa la mia commissione, senza adempirla. Il fargli visita ed invaghirvene non era mia insinuazione. Il saper come riusciva in Roma il suo stile era mia curiosità. Egli ha portato un Capitolo di cotesto signore abate Pizzi, vivo, poetico, felice, festivo, e tal che basta per dare idea de' distinti talenti dello scrittore.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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