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      Io sono.
     
     
     
      936
     
      A FRANCESCA MARIA TORRES ORZONI - GORIZIA
     
      Vienna 18 Aprile 1756.
     
      A dispetto della noncuranza con la quale trattando il ritratto umiliate l'originale, eccovi, gentilissima signora contessina, un vivo e sincero augurio di felicità in occasione di questo solenne giorno della Resurrezione del Signore. Per non uscire dalle regole sicure del santo Vangelo (anche a rischio di non incontrare i vostri desideri) vi auguro le prosperità che auguro a me medesimo: potrebbe essere che queste non contentassero voi, ma mettono in tranquillità la mia coscienza, che non avrà che rimproverarmi, quando io do prove incontrastabili d'amare il mio prossimo come me medesimo. Replicate, vi supplico, questo sincero uffizio con la cara metà, con cui son sicuro che non correrà rischio alcuno. Il nostro buon signore Minutoli ha concluso l'affare dell'impiego di 20 mila fiorini al conte Leopoldo Dietrichstein. Me ne rallegro moltissimo, perché, considerate le circostanze, è il partito più prudente che potea prendersi. Io sono edificato della diligenza del vostro agente: non si può desiderar maggior esattezza ed attenzione.
      Orsù, bisogna andar in chiesa, dove pregherò Dio per gli amici e per i nemici: onde sarete certamente inclusa. Intanto pieno di rispetto mi confermo.
     
     
     
      937
     
      AD ANTONINO MONTAPERTO DI SANTA ELISABETTA - DRESDA
     
      Vienna 18 Aprile 1756.
     
      Dunque le tante vostre trasmigrazioni di vortice in vortice non hanno, veneratissimo signor duca, recato alterazione a quella gentile e parziale disposizione d'animo con la quale vi è piaciuto una volta di riguardarmi?


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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