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      Ha passati un paio di giorni fra le incomode conseguenze del parto più inquieta di quello che avremmo voluto; ma già ieri era di nuovo nel suo stato naturale, ed in questo momento persona sicura, che viene dalla sua camera, mi asserisce che l'ha trovata più bella e più serena che mai. Figuratevi il nostro contento. Il Cielo la conservi per ben della terra, per flagello de' malvagi e per onore di tutta l'umanità.
      Ah non lasciate morire il nostro buon vecchio. Vi assicuro che son per lui tutti i voti anche de' nostri contradditori; e non so quando la sede di S. Pietro sarà mai occupata da pontefice così universalmente venerato.
      Addio. Esaminate le forze della nostra cassa di Roma. Non mancherà il mio assenso, quando essa sia abile a supplire a' ragionevoli bisogni domestici. Guardatevi dal freddo impertinente, e credetemi.
     
     
     
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      A GIOVANNI ADOLFO HASSE - DRESDA
     
      Vienna 15 Dicembre 1756.
     
      È difficile, amico carissimo, che la vostra presente dichiarazione possa aver per me alcun'altra aggradevole circostanza oltre la speranza che mi produce di rivedervi e d'abbracciarvi. Fra le vicende della Sassonia l'incertezza della vostra sorte è quella che ha particolarmente tenuto sospeso l'animo mio. Qual colpa abbiam noi poveri privati che meriti il castigo di soffrir tutte le incomode conseguenze dell'emulazione de' sovrani? Non vorrei che la vostra macchina si risentisse delle agitazioni dell'animo: onde vi raccomando a voi medesimo, sicuro di fidarvi a savio consigliere. Eccovi il passaporto che desiderate insieme con i miei sinceri ringraziamenti per l'obbligante preferenza che mi avete data in questa benché leggiera commissione.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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