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      Immaginatevi che le strettezze pubbliche producono per necessità le private, e compatitemi se la parte ch'io prendo nelle vostre angustie è tutta l'assistenza che nello stato presente è in arbitrio del vostro.
     
     
     
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      A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - MADRID
     
      Vienna 28 Dicembre 1756.
     
      Voi dite a tanta e tanta gente di volermi bene, e lo pubblicate così espressivamente con le stampe, che non v'è ormai cantone così nascosto della terra abitata che ignori questa mia invidiabile fortuna. Sin qui la cosa mi solletica aggradevolmente. Vi corrispondo con usura, e mi compiaccio che una specie d'impiego pubblico mi assicuri d'un'amicizia che per altro non ha bisogno di puntelli, come fondata sopra una scambievole, antica, tenera e disinteressata propensione. Ma come ogni medaglia ha il suo rovescio, questa, carissimo gemello, non manca del suo. Moltissimi sono coloro che han bisogno della vostra Corte, sospirano il vostro appoggio, e s'indirizzano a me come a vostro Beniamino. Io che nessuna qualità abborrisco tanto come quella di seccatore, e che vi considero esposto dalla mattina alla sera all'indiscretezza de' pretendenti, mi sento i ribrezzi della quartana quando alcuni (e questi alcuni sono a centinaia) s'introducono con la melliflua richiesta quando scrive, signor abate, al caro gemello? Io per disviare il colpo subito asserisco d'avervi scritto quel giorno o il giorno innanzi, e che noi ci scriviamo solamente per le feste mobili. Alcuni m'intendono, e mi lasciano in pace. Ma la maggior parte son mignatte, dalle quali non posso liberarmi se non che protestando la verità, cioè che io non voglio e non deggio rompervi il più bel di Roma.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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