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      Voglia il Cielo che si dilegui anche questa tempesta, a dispetto delle terribili descrizioni che qui da tutte le parti ci son mandate.
      Il signor Marchesini (che cordialmente riverisco e ringrazio) mi scrive a nome vostro "che voi siete impaziente delle risposte del Monticelli". Come sarebbe possibile che da tanto tempo non aveste ricevuta su questo affare la mia precisa risposta: unita "alla lettera originale del Monticello", nella quale il suddetto virtuoso si spiegava a chiare note "che l'offerta fattagli a riguardo dell'onorario non era accettabile, e che potevate liberamente cercar altro musico"? Io credo pił tosto che il signor Marchesini abbia male inteso la vostra commissione, e che abbia applicato all'affare del Monticelli le vostre impazienze sulla tarda risposta di monsieur Laugier. Il quale (per parentesi), interpellato da me, giura su gli agnusdei d'avervi scritto in data del 10 di giugno. Or queste enormi irregolaritą sul corso delle nostre lettere mi mettono alfine in pensiero. Vi scrissi per l'affare di Monticelli, e sento che voi ne sospirate notizia. Vi raccomandai (nei discreti termini ne' quali io mi restringo) gli affari d'un marchese Doria, secondando le premure della mia Corte, e non ne ho in molti mesi ottenuta una parola di risposta che bastasse a far vedere ch'io avea passato l'ufficio commesso. Ho parlato per vostra commissione all'arcivescovo, e ve ne ho reso conto: e voi verbum nullum. Vi ho ultimamente scritto di commissione dell'arcivescovo medesimo che si trovava infermo, e di Carluccio Zimeo.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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