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      Vi serva di scorta questa circostanza; intanto per quanto io posso ricordarmi vi ripeterò il contenuto.
      Quando voi mi commetteste di trattar con Monticelli per Madrid, gli feci immediatamente scriver l'invito per mezzo di banchieri, e non a nome mio, affinché il mio nome troppo conosciuto non rendesse sospetta la lettera in Dresda in tempi così torbidi. Il Monticelli rispose che avrebbe potuto accettar l'impegno perché il suo contratto con la Corte di Dresda finiva appunto nel tempo che voi avevate bisogno di lui. Io vi avvisai di tutto questo, e con quella sincerità che da me si dovea ad un amico come voi, che si fida in me, vi feci una minuta descrizione delle presenti qualità del Monticelli, così nella voce come nel canto, nella diligenza, nell'azione e nella maniera di pensare: affinché conoscendo voi il dritto e il rovescio della medaglia poteste sapere a quali usi egli sarebbe istrumento eccellente, e in quali altri conveniva regolarsi seco con la vostra prudenza. Di tutta questa mia esattezza voi non mi avete dato alcun cenno. Mi mandaste nulladimeno le proposizioni da farsi al Monticelli, ed io le feci trascrivere parola per parola (come ve ne accludo copia), e le mandai a Dresda per la medesima strada, dandovene intanto avviso con altra mia lettera. Venne a me la risposta del Monticelli, che diceva insomma "che l'onorario che se gli offeriva non corrispondeva alle grandi spese ed ai lunghi viaggi: che vi ringraziava e vi lasciava in libertà di provvedervi d'altro virtuoso". Io, per timore d'alterar qualche termine non volendo, vi mandai la risposta originale del Monticelli fin dal maggio passato.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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