Le truppe da lui perdute debbono passare i 15 mila uomini: ed i nostri s'avvicinano a 4 mila, dei quali 1021 morti.
      Il re si è ritirato in un campo scelto già da Gustavo Adolfo come insuperabile. Il marescial Daun l'ha seguito, e gli si è accampato quasi a vista, attraversandogli il vicino passaggio in Silesia, forse perché non sia disturbato l'assedio di Neiss che dovrebbe essere incominciato. Io non so ancora rinvenire dallo stupore d'un colpo così ammirabile e sempre ripeto che proporsi di sorprendere un capitano vigilante, e riuscire, è impresa meravigliosa: ma riuscire proponendosi di sorprenderlo in un giorno determinato come ha fatto Daun per mandare una nuova strepitosa alla sua sovrana nel dì che si festeggia il di lei nome sorpassa il magistero de' condottieri più celebrati.
      Addio.
     
     
     
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      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 20 Novembre 1758.
     
      Rispondo alla gratissima vostra del 28 del caduto, perché la più recente in grazia delle strade non mi è ancora pervenuta. Il raro dell'affare si è che in un fermento di guerra così violento ho pochissima materia onde riempire il foglio ed appagare la curiosa vostra impazienza. Il nostro immortale maresciallo Daun passò, come vi scrissi, l'Elba il 7 corrente, l'8 venne quasi a vista di Dresda, il 9 diloggiò i Prussiani dal giardino reale e vi prese posto, lontano dalla città un mezzo tiro di cannone. Ma la notte del 9 al 10 il comandante prussiano che si trova a Dresda, chiamato il generale Schemetan, fece d'improvviso metter il fuoco al popolatissimo borgo della città chiamato il borgo di Pirna, ed i poveri abitanti, che erano stati assicurati dal generale suddetto il giorno antecedente che potevano rimanervi tranquillamente, furono nel mezzo del sonno sorpresi dalle fiamme.