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      Per mia parte io le sono gratissimo dell'obbligante cura di comunicarmi le sue gloriose fatiche, ed argomentando dalla invidiabile vivacità di quest'ultima quella del florido alloggio dell'animo suo, mi congratulo seco e dell'una e dell'altra ed auguro a me le occasioni di convincerla della giusta stima e del rispetto con cui sono.
     
     
     
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      A FRANCESCA MARIA TORRES ORZONI - GORIZIA
     
      Vienna 22 Novembre 1758.
     
      Sull'espettazione de' grandi e strepitosi eventi che promettevano le felici circostanze delle armi nostre ho differito, riverita signora contessina, più di quello che avrei voluto di esercitar la vostra toleranza con le mie lettere: ma è scorso ormai più d'un mese dal giorno della celebre sorpresa, e non solo non è avvenuta la minima cosa a seconda delle fondate nostre speranze, ma i moti delle nostre armate sono stati in apparenza così contradditori che si rende palpabile esser noi affatto allo scuro delle cause motrici di vicende così estraordinarie. Come spiegare che Daun si privi di 18 mila uomini e di così accreditati generali e gli mandi ad Harsch, solo ad oggetto di abbandonar precipitosamente l'assedio di Neiss, così felicemente intrapreso, e quando il nemico era ancora tanto lontano? Come intendere la corsa di Daun sino all'Elba, il passaggio del fiume, il parco di Dresda occupato, e tutto con una così felice rapidità, e poi la sua inazione ed i suoi moti retrogradi? Che Dresda avea difensori e che vi soggiornava la real famiglia di Sassonia gli era certamente noto, quando si mosse da Gherlitz.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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