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      Vienna 13 Settembre 1759.
     
      Mi mancano l'espressioni, caro e degno amico, per ispiegarvi la tenerezza e la gratitudine che io sento nel più vivo dell'anima per la vostra impareggiabile persona. La cura che voi prendete non meno di me che di mio fratello sorpassa ogni segno; e non me ne avveggo solo nella umanissima vostra del primo del corrente, ma in quella altresì che mi scrive l'infermo per mano aliena. Dio vi conservi per consolazione di chi vi conosce, e per onore dell'umanità, la quale non ha molti vostri pari onde vantarsi. Voi mi avete ripieno di ottime speranze, e per un mezzo così raro attendo l'intera tranquillità. Rendo grazie alla sorella, che secondo la vostra assertiva si distingue negli esercizi del suo dovere in questa contingenza. Oh s'io potessi sperare, caro e degno amico, di mostrarvi in qualche modo le disposizioni del mio cuore per voi! Ma come? Voi, che ne siete capace, figuratevele intanto. E credetemi sin che avrò vita.
     
      P. S. Datemi debito ne' nostri conti di quanto mai bisogni spendere per l'assistenza di mio fratello, ancorché la spesa sormontasse il mio credito.
     
     
     
      1106
     
      A FRANCESCO D'ARGENVILLIÈRES - ROMA
     
      Vienna 17 Settembre 1759.
     
      Mi mancano oggi affatto le lettere di Roma, onde immaginate, amico carissimo, in qual funesta agitazione si ritrovi l'animo mio, già palpitante sul dubbio della salute del povero mio fratello. Io conosco a mille prove il bel cuore del mio caro signor d'Argenvillières, onde non posso figurarmi un momento ch'egli m'abbia abbandonato in una così critica circostanza.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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