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      Egli viene colla speranza che l'aria trionfale del Campidoglio possa rimettere in assesto la sua non del tutto ordinata salute. Io so che non è ignoto a voi, e voi comprenderete da questa in qual pregio io lo tenga: onde non dubito che vi approfitterete di qualunque occasione per dimostrargli, con la vostra attenzione, la vostra e la mia giustissima stima. Desidero che possiate rimandarcelo sollecitamente così vegeto e vigoroso, che si ritrovi atto a battersi di nuovo coi gelidi Trioni. Godetene intanto anche per me l'invidiabile compagnia, riamatemi, conservatevi e credetemi.
     
     
     
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      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 10 marzo 1760.
     
      Dalla gratissima vostra del 23 dello scorso febbraio comprendo che il vostro amor fraterno vi tiene tuttavia immerso nel lavoro istorico della mia vita: cura che mi consola eccessivamente nella considerazione della sua sorgente, ma che non lascia di tenermi sollecito e sospeso nel timore che a voi ne derivi la taccia d'una cieca parzialità ed a me quella d'una filauzia condannabile. Aggiungete a tutto ciò che il mondo non è persuaso che sia cosa lodevole l'aggravar la memoria degli uomini delle fanfaluche d'un povero privato, al quale la Provvidenza non ha commesso il ministero d'alcuna delle insigni sue beneficenze. Io, per non esser di mero peso alla società, ho procurato, è vero, a proporzione delle mie forze e del mio limitato sapere, di far servire tutte le veneri poetiche a render famigliare e caro al popolo il giusto e l'onesto; ma tutta questa mia dovuta cura di buon cittadino (oltre il dubbio del suo frutto) non è di quell'ordine che meriti luogo distinto fra le vicende comuni.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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