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      Giacché in questa misera valle di lagrime non si può pretendere dagli uomini perfezione, io sono contento che i tributi che voi rendete alla fragilità umana si riducano a qualche non misurata condescendenza per le concupiscenze del ventricolo e del palato. Se la vostra virtù trascurasse così la subordinazione degli altri irregolari appetiti, tremerei molto più per la vostra salute: particolarmente in cotesto terreno, dove a quel ch'io sento è tuttavia nel florido suo vigore la più abbondante di tutte le merci indiane. Nulla di meno se l'amicizia e l'età possono autorizzarmi a far per un momento da missionario, soffrite che così di passaggio io vi riduca a memoria un de' celebri canoni dello stesso Epicuro, cioè Voluptas quae majorem parit molestiam est fugienda. E son da capo.
      La giustizia che rendono al vostro merito cotesti sovrani corrisponde perfettamente alle altre lodevoli circostanze del loro contegno, già note, applaudite e rispettate in ogni cantone dell'Europa, ed a me confermate dalla distinta enumerazione che vi è piaciuto di farmene. Io me ne compiaccio anche nella oscura mia angusta circonferenza. In primo luogo perché la gloria dei virtuosi sovrani onora l'umanità, nella quale io pur faccio numero: secondo perché ne spero efficaci influenze alla pubblica e sospirata tranquillità: e finalmente perché mi avveggo che cotesto va sempre diventando per voi un più aggradevole soggiorno.
      Bellona è gravida ed ha già i dolori di parto: figuratevi la nostra curiosità, ed i nostri voti perché ci dia un figlio maschio.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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