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      Abbiate pazienza e ne saprete ancor voi il vero. Ho piacere che vi abbia persuaso la mia lettera del 26 di maggio: il merito è della verità che non ha bisogno de' puntelli della retorica. Questa risponde alla vostra del 7 del corrente ed io abbracciandovi con la sirocchia sono.
     
     
     
      1149
     
      AD ANTONIO TOLOMEO TRIVULZIO - MILANO
     
      Vienna 23 Giugno 1760.
     
      Ricevendo ieri, veneratissimo Fracastoro, la vostra umanissima lettera, mandai immediatamente l'inclusa al signor marchese Visconti, che vidi personalmente due ore dopo. Mi compiacqui dell'aria serena e contenta con la quale mi disse aver lette le vostre espressioni e voler oggi contraccambiarle con una sua risposta, dalla quale comprenderete ch'egli non ha bisogno di alcuna alterazione per esser con voi quello che sempre è stato a teneris unguiculis. Me ne congratulo con entrambi e meco stesso, per la buona sorte che mi è toccato d'essere stromento fortunato a dissipare i fantasmi che tenevano gli animi di due ottimi amici fuori del loro naturale assetto, malgrado loro. Desidero effetti felicissimi alle vostre cure e vi invidio non già queste, né l'Opera di Padova, ma bensì la Tebaide d'Omate, dove potete indulgere genio con tanti e tanti vantaggi ed aver la generosa compiacenza di comunicare agli amici i vostri ozi deliziosi. Non posso oggi dilungarmi; ho molti creditori, e meno discreti di voi, onde, pieno della solita rispettosa tenerezza, vi abbraccio.
     
     
     
      1150
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 26 Giugno 1760.
     
      La nuova ch'io vi scrivo merita una lettera extra ordinem.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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