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      Qui l'artificio ha conseguito felicemente il suo fine; e si è corso in folla a tutte le rappresentazioni di questa festa morale, più che a qualunque opera ripiena d'avvenimenti e di passioni. Questo è forse il panegirico più tosto della nazione, che il mio; ma intanto non è disgrazia che la mia vanità abbia qualche uncino dove appiccarsi.
      Non ho componimenti pubblicati, che possano formare il decimo tomo della edizione torinese; e quello che ho d'inedito ha bisogno ancora e di tempo e di lima; onde per ora non posso secondare le istanze di cotesta Reale Stamperia.
      Viva la nostra sacerdotessa; riveritela e congratulatevi seco a mio nome; e fate che incominci un conto nuovo di anni numerosi e felici. Addio; continuate a riamarmi, ed a credermi ostinatamente il vostro.
     
     
     
      1177
     
      AD ANNA FRANCESCA PIGNATELLI DI BELMONTE - NAPOLI
     
      Vienna 1 Dicembre 1760.
     
      Benché il mio Regolo sia un'opera della quale io meno mi vergogno: benché il mio caro signor Raff sia un musico che difficilmente troverà l'eguale, io credo che l'uno non sia fatto per l'altro, e che uniti insieme sieno entrambi sacrificati. Questo vuol dire che la parte di Regolo manderà in precipizio il mio povero Raff, ed il Raff farà rovinare e la parte e l'opera del Regolo. Questo dramma non può sostenersi se non piace all'eccesso il personaggio principale, ed il nostro Raff non può fisicamente sostener questo peso. Le ragioni sono molte, son fondate sull'esperienza, e spero che l'Eccellenza Vostra crederà ad un uomo che venera lei ed ama e stima il Raff quanto egli merita, che vuol dire eccessivamente.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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