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      Travagliate, caro amico, a questi due punti principali, onde corrisponda il pregio dell'onorata e savia vostra condotta nell'afflizioni a quello che vi ha reso illustre nelle felicità, fra le quali era più difficile il non perdere l'equilibrio.
      Oh se potessi esser il terzo nelle lunghe cicalate che mi figuro fra voi e la degnissima nostra principessa di Belmonte! Ma son sogni e favole che non producono che il dispiacere d'una immaginazione impossibile.
      L'onorato nostro Carlani è partito alla volta de' suoi regni il primo dì di quaresima con sommo mio dispiacere.
      Desidero che di pianeta errante diveniate stella fissa. Quando ciò avvenga informatemi della vostra sfera, onde io sappia dove dirigere il mio cannocchiale. Addio, conservatevi e riamate il vostro fedelissimo amico e gemello.
     
      P. S. È giunto l'ottimo tabacco che farà la delizia del mio e di molti nasi, tutti pronti a risuonar le vostre lodi. Porterò i vostri complimenti al nostro sacro Pastore. Addio.
     
     
     
      1186
     
      A FRANCESCA MARIA TORRES ORZONI - GORIZIA
     
      Vienna 7 Febbraio 1761.
     
      In questi sacri giorni di penitenza confesso, riverita signora contessina, il mio rimorso di avere esaltata la vostra bile in difesa delle amabili lagune. Comprendo che la carità cristiana esige da noi di non fare ostentazione di quelle verità che affliggono o irritano il nostro prossimo: onde, pentito del mio zelo indiscreto, lascierò correre in avvenire con una pazienza esemplare tutti i panegirici della elegante, illibata, filosofica, innocentissima libertà dell'irreprensibile prole d'Antenore: e non solo non avrò la temerità di condannarla, ma terrò rigorosamente a freno l'innata propensione d'investigar le recondite cagioni de' fenomeni straordinari, se mi sentissi mai stimolato a ricercar le sconosciute sorgenti della vostra trasportata parzialità. Con queste penitenti disposizioni spero di trovar grazia innanzi alla mia gentilissima signora contessina: e che mi saranno pienamente rimessi i passati trascorsi; a' quali per fermo proponimento risolvo di mai più non abbandonarmi.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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