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      I casi, gl'incontri e le passioni umane sono limitate, e rassomiglian fra loro come le nostre menti, le quali tanto più facilmente s'incontrano quanto più regolarmente pensano. E se il tempo o il genio pedantesco mi secondasse, vi addurrei una infinita serie di esempi de' più grandi antichi e moderni poeti, che la somiglianza delle occasioni ha obbligati a rassomigliarsi fra loro e ne' pensieri e nelle espressioni. Da questa verità procede parimente che io non merito l'altra lode che cortesemente mi date d'aver saputo con destro e mirabile artifizio rapire al vostro e adattare al teatro italiano le tragedie francesi: almeno io posso asserirvi candidamente che non me lo sono mai proposto. Provveduto con la lettura di tutta la merce teatrale di tutte le culte nazioni, ho sempre stabilito di scrivere originalmente cosa propria: e se la circoscritta condizione umana o la fedeltà della memoria, più tenace custode di quelle cose che ha ricevute con ammirazione e piacere, mi ha suggerito nelle occasioni analoghe il bello da me già letto, il più delle volte credendomene inventore, me ne sono di buona fede applaudito; e quando mi sono avveduto del contrario ho creduto che mi onorasse abbastanza il giudizio della scelta e dell'impiego de' preziosi materiali de' quali mi avean fornito le più illustri miniere; e mi sarei vergognato della mia debolezza se mi fossi indotto ad abbandonar l'ottimo per la puerile vanità di creare il diverso. Ma la digressione è già lunga per una lettera frettolosa: onde basta per oggi avere esercitata sin qui la vostra pazienza su tal proposito.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548