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      Io sono.
     
     
     
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      A FRANCESCA MARIA TORRES ORZONI - GORIZIA
     
      Vienna 15 Agosto 1761.
     
      Mi consolo, riverita signora contessa, che dopo le vostre nuziali peregrinazioni siate finalmente di ritorno in patria, assicurandomene la gentilissima vostra del 7 del corrente. Desidererei che tutti i comandi che vi compiacerete di darmi siano di così facile esecuzione come quello di placare a vostro riguardo la cara metà. Io avea fatto raccolta di tutti i più efficaci artifici retorici per assalirlo, credendolo trincierato sino ai denti, ma nell'incominciar l'assalto mi sono avveduto ch'io non poteva pretendere altro merito in questa grand'opera che l'ardita risoluzione d'affrontare tutta la resistenza che non ho ritrovata. Egli mi ha subito in aria ridente e sincera assicurato d'essere placatissimo, e che non gli rimaneva altro tarlo nell'animo se non che il timore che l'omissione della vostra annua consueta cavata di sangue non abbia a produrre qualche svantaggiosa conseguenza alla vostra salute. Mi ha solennemente promesso che egli né costì, né in Lubiana, né altrove non lascerà travedere il minimo resto del dispiacere che gli ha cagionato il vostro viaggio: ma a condizione che non si pretenda da lui ch'ei si vada trattenendo nel suo prossimo ritorno, né in Lubiana, né in altro luogo. Le sue ragioni sono convincentissime. Primieramente per gli affari suoi ei vuol essere in Gorizia per la fiera di S. Bartolomeo, e questo non può conciliarsi col minimo trattenimento. In secondo luogo egli ha un compagno vecchio e cagionevole della persona che è il conte Navarro, che per la sua costituzione darebbe e riceverebbe grave incomodo in questa allegra parentesi della sua corsa.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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