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      Di sei esemplari che fece venire il signor conte di Canale, non si sono esitati se non quelli ch'egli ha regalati; e due, che lasciò per prova in mano d'un libraio assai conosciuto, a dispetto delle nostre prediche vi giacciono tuttavia tranquillamente. Se fossero romanzetti francesi per ornar l'ingegno e coltivare il bel costume de' nostri giovanetti e delle nostre belle, arricchirebbe il libraio: oh che secolo felice!
      Alla venerabile sacerdotessa i miei modesti e sinceri omaggi; e voi conservatevi: non vi stancate di amarmi, mentre io sono ostinatamente.
     
     
     
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      A GIOVANNI CLAUDIO PASQUINI - SIENA
     
      Vienna 31 Agosto 1761.
     
      Dicite jo Paean, atque jo bis dicite Paean. Dunque pure alla fine il mio errante Alcide è venuto alle vostre mani. Di che cosa non viene a capo la pazienza? Mi dispiace che con voi non val nulla a vantaggio mio tutto l'artificio d'averlo reso specioso con l'intagli ed i vezzi della lussuriosa edizione: ma mi consolo che nel vostro tribunale una solenne dose d'amicizia basta senz'altro soccorso a far traboccar la bilancia. Se poi sarà egli adornato delle grazie della impareggiabile Anagnosta, che mi promettete, io sfiderò arditamente e la tromba omerica e la tibia sofocléa. Recate intanto i miei incensi alla nostra pudica Saffo, e dite ch'io vado preparandomi all'accoglimento della sua Tomiri, che sarà di grande ornamento al teatro italiano se corrisponde, come non dubito, alla mia fondata espettazione.
      Il padre Azzoni vi abbraccia teneramente. Egli vi ama davvero: e ne veggo la prova indubitata nella molta parte ch'ei prende nelle vostre avverse o felici vicende.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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