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      I Russi credo che vadano di nuovo in Siberia, stanchi de' gloriosi loro militari sudori: lasciando impazzare il mondo ad investigare a quale oggetto eran venuti a sino a congiungersi con Laudon. L'imperturbabilità di Sua Maestà prussiana in attenderli ci convince del dono di profezia ch'egli possiede.
      La fermentazione che agita tutta l'Europa pare che abbia oggetto più vasto che i Gesuiti che le servono di pretesto. L'anarchia temporale e spirituale è un pezzo che si prepara nelle spiritose massime della nostra eletta letteratura. Vivano i begli ingegni! Il Ciel gli esaudisca, ma soli: la compagnia non sarà molto sicura. Addio.
     
     
     
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      A FRANCESCO FATTIBONI - CESENA
     
      Vienna 28 Settembre 1761.
     
      Le frequenti occupazioni delle quali m'incarica la Corte mi defraudano il tempo ch'io consacro volentieri agli amici, onde non mi accusi V. S. illustrissima di negligente se ho tardato a rispondere al gentilissimo suo foglio dello scorso agosto. Anche oggi convien ch'io rapisca qualche momento alle mie incombenze per secondar l'impazienza di corrispondere alla sua gentilezza, tanto più che il nome solo del dottissimo ed amabilissimo signor conte Pandini suo zio è stato e sarà fin ch'io viva una delle più care ed onorate memorie che abbian facoltà d'esiger da me assidui tributi di dolore, di stima e di tenerezza.
      Ho letto attentamente il suo Giacobbe, mi son compiaciuto della felice e severa fluidità del suo stile, ed ho ammirato che abbia potuto recare a fine un componimento di così svantaggioso soggetto.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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