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      Ho un'occasione per Venezia, e la rapisco avidamente per mandargli un esemplare della nuova opera, abbracciarlo in fretta, dargli alcune dozzine de vase a pezzechillo e ricordarmegli.
     
     
     
      1257
     
      A CARLO INNOCENZO FRUGONI - PARMA
     
      Vienna 30 Aprile 1762.
     
      Se fosse il portatore del gentilissimo vostro foglio tanto mendico di qualunque merito quanto n'è ricco, basterebbe a lui quello d'avermi procurato l'invidiabile piacere d'una affettuosa lettera dell'illustre mio Flacco toscano per aver solennemente acquistato un incontrastabile dritto sul mio cuore, sulla mia stima e sulla riconoscenza mia. Quando ei venne a trovarmi mi colse nel più vivo fermento de' tumulti e delle angustie teatrali per l'imminente allora ed immatura rappresentazione d'un nuovo mio dramma. A dispetto delle ingrate ma inevitabili mie occupazioni, io non trascurai di cercarlo nella sua abitazione, ed ivi, non so se per eccesso d'urbanità o per economia di tempo di cui egli forse abbisognava per più serie incumbenze, ei discese ad onorarmi alla porta della strada, e non volle a verun patto permettermi che io nemmeno scendessi di carrozza: sicché non ho potuto finora approfittarmi del vostro dono che per brevi istanti. Secondo quello ch'ei mi disse, la sua partenza sarà vicina: con tutto ciò non dispero di rivederlo, e frattanto mi premunisco contro qualche improvvisa sorpresa, preparando qualche lettera che dee recarvi tutte le più sincere proteste di stima, d'amicizia, di gratitudine e di rispetto.
      Il medesimo piego vi porta un esemplare del Trionfo di Clelia, nuovo mio dramma che ho dovuto scrivere per festeggiare il felice parto dell'adorabile nostra arciduchessa Isabella, ch'è divenuta l'ammirazione e l'amore de' Numi e de' mortali di queste contrade.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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